Si è vero, è un piccolo Stato, grande quando quattro/cinque quartieri di Roma insieme.
Si è vero, non hanno le problematiche endogene e antropologiche che abbiamo noi.
Ma, ma…nel 1991, anno dell’indipendenza, partirono letteralmente da zero. Ora sono il primo Stato al mondo per innovazione digitale e sviluppo.
E sono felici di fare la dichiarazione dei redditi perché impiegano tre minuti stando sul divano.
Noi, invece, non siamo come l’Estonia nel 1991 ma il percorso di trasformazione digitale che dovremo fare dovrà essere molto simile. Colao avrà una grande responsabilità che deve partire, a mio avviso, dai problemi organizzativi e dalle competenze: quelle delle persone, delle imprese e della PA.
Dati Istat, ad esempio, ci dicono che la maggior parte delle famiglie senza accesso a Internet da casa indica come principale motivo la mancanza di capacità di utilizzo della Rete [56.4%], e il 25.5% non considera Internet uno strumento utile e interessante.
Ecco, allora condivido la riflessione di DataMediaHub: non sarebbe drammatico per Italia investire miliardi di euro in infrastrutture e tecnologie che poi vengono usate poco e male?